La città di Ahvaz, con uno sviluppo prevalentemente orizzontale, si estende da nord a sud lungo l’ampio letto del fiume Karun, affluente che scorre limaccioso tra argini a tratti costruiti, a tratti lasciati alla vegetazione spontanea ed ai sabbioni, presenta piccole isole, si allarga in una ansa che accoglie l’isola maggiore Shadi. Il tessuto urbano non presenta centri particolari di attrazione: edifici modesti per dimensioni e qualità, con piccoli esercizi commerciali delimitano strade scarsamente alberate e spesso sconnesse dove si affollano traffici e popolazione. L’attuale impianto di illuminazione pubblica, spesso di vecchia tipologia è caratterizzato dalla scarsa manutenzione, mostra il succedersi degli interventi “straordinari” con una quantità di cavi e di pali dismessi.
L’amministrazione pubblica è impegnata in un progetto di riqualificazione urbana che prevede la creazione di nuovi parchi, la sistemazione del lungofiume e una nuova illuminazione pubblica.
Il progetto generale di riqualificazione urbana è stato diviso in cinque fasi di intervento “tematiche” dando priorità alla nuova illuminazione di parchi, giardini, lungofiume e ponti.
La pubblica amministrazione ha accolto molto favorevolmente anche la proposta della creazione dei poli di attrazione, architetture significative e riconoscibili in prossimità delle rive nelle ore notturne diventano emergenze luminose, per mantenere l’ identificazione dei luoghi, la collocazione nel contesto urbano, la percezione della forma delle architetture, della funzione, del colore.
Poli di attrazione: Moeen Togar (“loggia del Mercante”), Banca Melli, Silos (“Urban Screen”), Isola Shadi (“Felicità”).
Il Silos (“Urban Screen”): costituisce nelle ore diurne una grande quinta, caratterizzata dall’architettura industriale e nelle ore notturne mantiene la stessa visibilità data da una luce proiettata, diffusa ed omogenea con valori di illuminamento costanti che permettono di leggere il naturale gioco di rilievi e di chiaroscuro dato dalle torri semi circolari. La posizione dell’edificio nel contesto urbano e la dimensione della facciata prospiciente al fiume fanno del Silo un “naturale” schermo dove sarà possibile proiettare cicli di immagini.
Banca Melli: proponiamo di rendere l’intero volume architettonico illuminando la parte in muratura delle facciate con luce uniforme ed omogenea con gruppi di proiettori posizionati alla base delle pareti perimetrali esterne dell’edificio.
Bazar Mooen Togar (“la loggia del Mercante”): un necessario e importante restauro dovrebbe rimuovere gli interventi che nel corso del tempo si sono sedimentati sulle facciate, riportare l’edificio alla originale configurazione.
Il panorama notturno acquista nuovamente la presenza del Bazar, gli ordini dei portici illuminati, come una enorme lanterna partecipe del contesto urbano.
L’isola Shadi (“Felicità”): sorge nella parte centrale dell’ansa del fiume, nel centro della città è collegata da un ponte e destinata a diventare un parco di divertimento, attrezzata con giochi per bambini, luoghi di ricreazione e ristoro. Queste strutture sono generalmente provviste di sistemi di illuminazione colorata, brillante, attrattiva. L’illuminazione del ponte di collegamento con la terra ferma crea una linea di luce, segnala il percorso.
Le rapide che si creano nell’ansa del fiume in prossimità dell’isola possono essere illuminate con luce che passa dalle tonalità del bianco ghiaccio al bianco azzurrato al blu. Una piccola batteria di proiettori con sorgenti LED con ottica super spot, dotati di sistema RGB, provvedono all’effetto.
Ponti: Quarto Ponte (“Energy Bridge”), Quinto Ponte (“Forest Bridge”), Ponte Bianco (“History Bridge”), Ponte Nero (“Lace Bridge”), Settimo Ponte (“Diamond Bridge”).
Quarto Ponte (“Energy Bridge”): trenta pali (le juz coraniche) colorati con 14 diversi colori (i Santi), alti e ben visibili (10/12 metri) distribuiti sul lato sud del ponte, alloggiano tubature che portano la fiamma viva generata da gas metano. Nelle ore notturne l’illuminazione data dalla fiamma viva del gas rende spettacolare il ponte, mentre l’illuminazione stradale viene fornita da pali a doppio sbraccio (h 6 m) con proiettori forniti di elevato cut-off posizionati nel centro del ponte.
Quinto Ponte (“Forest Bridge”): la struttura lineare sostenuta da un doppio ordine di piloni costituisce una importante quinta visiva e ricorda una foresta. Proiettori con sorgenti LED monocromatici posizionati nell’intradosso del ponte e regolati da un sistema RGB dirigono sulla selva dei piloni luce trasversale e chiaroscurata che, per variazione cromatica, suggerisce il susseguirsi delle stagioni dal verde tenero della primavera all’intenso verde blu dell’estate e attraverso i gialli rossi dell’autunno al bianco totale dell’assenza di colore invernale.
Ponte Bianco (“History Bridge”): un sistema di linee di luce con sorgenti LED inserito nella struttura, ne diventa parte integrante invisibile nelle ore diurne, rendendo il ponte di notte una costruzione di luce bianca poggiata sui piloni. Il restauro e l’adeguamento alle nuove tecnologie di apparecchi e sorgenti delle lampade storiche esistenti provvede all’illuminazione dei percorsi veicolari e pedonali.
Ponte Nero (“Lace Bridge”): l’illuminazione in controluce della struttura in ferro dei piloni rende l’immagine grafica del ponte, esalta la tipologia proto industriale, il materiale, la leggerezza e la trasparenza creano una visione smaterializzata, aerea e in negativo rispetto alla visione diurna.
Settimo Ponte (“Diamond Bridge”): presenta 4 arcate che intersecandosi creano speroni a punta di diamante. Questi vengono fortemente illuminati con valori di luce che vanno attenuando verso il centro delle arcate creando un primo momento dinamico di valori di illuminamento diversi. Un sistema di regolazione RGB provvede a far brillare la luce che passa dalle tonalità del bianco ghiaccio ai bagliori rosati e azzurrati proprie del diamante dando dinamicità cromatica alla luce. La sede stradale viene illuminata con il sistema di pali posizionati sui due sensi di marcia con lampade a ioduri, qui con temperatura di colore “fredda” (4000 K) per incrementare la visione di gemma brillante del ponte.
L’installazione nel letto del fiume di due ponti - grandi fontane con getti di acqua diversi per portata e controllati in altezza, leggermente cromatici e accompagnati da una base sonora potranno costituire due forti centri di attrazione, spettacolari e dinamici.
Parchi e giardini: Jungali (“Jungla” a sud dopo il “Forest Bridge”), Doulat (“Popolo”) di nuovo impianto (a nord ovest dopo il “Diamond Bridge”) e Laleh (“Tulipano”), giardini, fontane.
Sono stati selezionati apparecchi di nuova concezione, modelli dal disegno attento al rapporto forma e funzione integrati nel contesto in modo tale da avere il minimo impatto visivo nelle ore diurne (quando non svolgono alcun ruolo) e fornire i giusti livelli di illuminamento, comfort, sicurezza e piacevolezza alla vita e alla visione notturna.
L’illuminazione di alcune grandi aree verdi, luoghi di sosta, viene affidata ad elementi illuminanti ed illuminati, su disegno e appositamente prodotti per la città, che ricordano la navigazione: grandi vele triangolari (metalliche o tessili) fissate su blocchi parallelepipedi di cemento e supportate da un albero riflettono la luce di proiettori tipo “light up” posizionati al suolo.
Grandi arterie a scorrimento veloce parallele al fiume, all’estrema periferia dell’abitato sostengono il grande transito, l’entrata e l’uscita dalla città.
Grandi boulevard assicurano i collegamenti interni alle varie zone della città.
Una rete di strade, veicolari e pedonali, provvede alla distribuzione del traffico nei vari quartieri.
Abbiamo individuato tre sistemi di illuminazione dedicati ad ogni specifica tipologia di viabilità ed abbiamo, quindi, progettato tre distinti modelli di palo da installarsi nella diverse situazioni della rete viabilistica urbana, in ottemperanza alla vigente normativa CEN.
Per la selezione del colore abbiamo considerato i colori dominanti nell’arte decorativa islamica, nei rivestimenti parietali, nelle copertura edilizie, la brillantezza delle ceramiche: verde, blu, azzurro brillanti. Per i pali abbiamo scelto il verde.
Il desiderio della municipalità di personalizzare l’impianto di illuminazione pubblica ha portato allo studio di un logo e di una targa che rappresentasse la città, pertanto ogni palo avrà la propria targa, retroilluminata con sorgenti a LED.
Ahvaz
buildingsUna rigenerazione urbana che avviene attraverso la luce. Ogni ponte è caratterizzato da un'illuminazione specifica, a volte monocromatica, a volte con dinamicità cromatica della luce. I tre poli di attrazione rivivono, così anche la rete stradale, fatta di grandi boulevard, percorsi stradali e pedonali. Ogni scelta illuminotecnica è site-specific, dialogando con le funzioni delle diverse zone della città
Anno
2013
Luogo
Ahvaz – Iran
Cliente/Collaboratore
MLD 360°
iGuzzini