Hotel Hilton

buildings

L'illuminazione è sia trama compositiva dello spazio, sia protagonista di quest'ultimo. Tra giochi di luci, velature e ombre si fa emergere l'espressività degli ambienti

Anno

1984

Luogo

Tokyo – Giappone

Cliente/Collaboratore

Arch. Gianfranco Frattini

“La dislocazione delle sorgenti di luce è parte intrinseca e geneticamente non secondaria del corso progettuale che ne prevede e ne prospetta la quantità e qualità in vista degli effetti desiderati. Si potrebbe delineare una vera e propria casistica in proposito. Infatti la luce agisce ora come trama compositiva, corrente o periodica o diffusa; ora come presenza di spicco nel contest spaziale; ora come modalità propizia ad evidenziare momenti ed episodi di speciale risalto, ora come occasione di contrasto, di stacco e quindi di identificazione di zone diverse; ora come gioco illusorio, anche mediante rifrazioni e specchiature, di alterazione delle dimensioni reali; ora come creazione di velature e trapassi umbratili: ora come accentazione delle preziosità materiche e delle superfici riflettenti. Non è tutto, ma quanto basta a provare l’espressività di un artificio di speciale rilevanza, considerando che in moltissimi casi la luce naturale non è governabile che in minima parte per l’inamovibilità delle aperture preesistenti, o è insufficiente, quando addirittura inesistente”. (Pier Carlo Santini, "Gianfranco Frattini", Introduzione, 1988, Edizioni Biblioteca dell'Immagine)

×