“E’ l’immagine dell’Italia come civiltà della scienza, dove il mito dell’Ulisse dantesco ha le sue due grandi linee espressive in Colombo e in Galilei, che si intrecciano nella storia dell’intelligenza inventiva che è la nostra stessa storia” (Pietro Prini). Dalla grande galleria centrale, si dirama un percorso al quale il Palazzo stesso ha conferito un andamento centrifugo e sequenziale: "nomade", nel senso che la visita stessa debba offrire non tanto un’ occasione di contemplazione, come in altri casi si è fatto, privilegiando la dimensione di chi siede a teatro, l’ effetto del palcoscenico, quanto una occasione di coinvolgimento iniziatico, uno spostamento nello spazio che rispecchia uno spostamento nel tempo e movimento nel tempo che ripropone le cadenze del pensiero. Il progetto dell’ allestimento ha trasformato questa spirale concettuale in una esperienza labirintica, omologandone le diverse sezioni in un quadro di riferimento architettonico comune e articolando il percorso dei visitatori in un'alternanza di momenti analitici e momenti sintetici, di richiami razionali e richiami emotivi, di dimostrazioni e di spettacoli.
Expo 1992 - The Body, the World
exhibitionIl padiglione dell’Italia diventa sede di una esperienza labirintica in un comune quadro architettonico. I visitatori fanno esperienza di un’intelligenza inventiva tra richiami razionali ed emotivi
Anno
1992
Luogo
Siviglia – Spagna
Cliente/Collaboratore
Studio D.A.