La civiltà etrusca è da sempre avvolta nel mistero, e il suo rapporto con la morte è uno degli aspetti più interessanti: un gran numero di reperti, oggetti di uso quotidiano, monili e piccole figure religiose venivano nascosti dentro le bare ad accompagnare i morti nel loro viaggio verso una nuova vita. La mostra è stata allestita seguendo l'immagine criptica che si è voluta trasmettere di questo antico popolo italico: l'edificio è rimasto completamente al buio, senza un sistema di illuminazione convenzionale. L’allestimento è basato sull'uso evocativo dei colori su pareti e pavimenti a indicare i diversi argomenti e rendere gli oggetti più forti e facili da identificare. I reperti sono collocati in sicurezza in vetrine in acciaio e vetro, fatte su misura per soddisfare i requisiti di ogni oggetto esposto. L'illuminazione è stata progettata unitamente alle teche di vetro. Due piccole lampade alogene dicroiche a bassa tensione, collocate al di fuori e sulla parte superiore di ogni vetrina, alimentate da barre di rame stagnato, emettono fasci di luce controllata. Le lampade possono essere orientate in ogni direzione, al fine di proiettare luce di accento su ogni dettaglio delle opere esposte, senza creare alcuna pericolosa interferenza termica all'interno delle vetrine.
Gli Etruschi
exhibitionUn’illuminazione suggestiva: l’orientabilità delle due lampade alogene all’interno delle teche consente fasci di luce controllata. L’atmosfera nasce dalla contrapposizione tra il buio dell’edificio e una luce d’accento
Anno
2000
Luogo
Palazzo Grassi, Venezia – Italia
Cliente/Collaboratore
Arch. Francesca Venezia