"Non Uccidere" di Emilio Isgrò e Mario Botta

exhibition

La recente tecnologia e la miniaturizzazione delle sorgenti LED consente una riduzione dimensionale degli apparecchi di illuminazione, con un minor impatto visivo nell'ambiente. Si realizza una soluzione integrata con i ritmi compositivi della struttura dell'architetto Mario Botta. Le Undici Tavole del Maestro Isgrò, con una precisa distribuzione della luce, sono risaltate da un'illuminazione d'effetto. Risplende la simbiosi artistica

Anno

2023

Luogo

Museo MAXXI, Roma – Italia

Cliente/Collaboratore

Emilio Isgrò
Mario Botta Architetti

L'opera "Non Uccidere" nasce dal sodalizio tra il Maestro Emilio Isgrò e l'Architetto Mario Botta. 
Si tratta di una vera e propria installazione posta vicino alla hall d'ingresso del Museo MAXXI di Roma, edificio adibito all'esposizione di opere d'arte che hanno segnato non solo il XXI Secolo ma anche la contemporaneità. 
Dedicata al 75° anniversario della Costituzione, l'imponente struttura circolare in legno d'acero, come una sorta di abside, racchiude, esposte lungo i suoi archi, le tavole bibliche dei Dieci Comandamenti, scolpite su pietra del Sinai. Di questi, solamente il testo di una tavola non viene cancellato: "Non uccidere". La scritta viene anche tradotta in undici lingue.
Il messaggio vuole essere universale e portatore di un concetto ben chiaro: la pace. 
La simbiosi tra architettura e arte ha condotto a una scelta illuminotecnica ben precisa, ovvero quella di non considerare l'illuminazione già presente all'esterno del museo ma di inserire apparecchi da esterno ad incasso, a pavimento, con ottica wide flood orientabile e dimmerabile, all'interno della base stessa della struttura, posizionandoli al centro di ognuna delle undici Tavole esposte. In questo modo l'opera potrà essere trasferita in nuovi e diversi ambienti provvista di un sistema di illuminazione già incorporato.
L'utilizzo di apparecchi dotati di sorgente LED con temperatura di colore 3000° K consente il rispetto delle normative ma, non solo. L'ottica wide flood permette di enfatizzare il volume delle centine del padiglione, creando ritmo e dinamicità all'interno della "conchiglia". L'emissione del fascio luminoso, un'ottima resa dei colori, l'assenza di riflessi e di ombre concorrono a un'illuminazione d'effetto. L'obiettivo è la qualità di fruizione dell'arte, invitando lo spettatore a una profonda e personale percezione dello spazio.
La luce, che si direziona dal basso verso l'alto, illumina l'opera, dà vita a giochi di luci tra pieni e vuoti, valorizzando sia il genio del Maestro Isgrò, sia la sapiente costruzione dell'architetto Botta.

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